Avasa

Bodhi Avasa è nato in Galles il 23 di novembre del 1947 da padre indiano-tedesco e madre francese-inglese.
Fin dall'infanzia si mostra molto ribelle e indipendente, mettendo sempre in discussione ciò che gli veniva detto. Il suo primo ricordo di auto indagine accade al suo nono compleanno nel momento in cui si è reso conto che un giorno sarebbe morto. In quel momento in inizia a sperimentare una potente paura della morte che lo accompagna per circa un anno tutte le sere nel suo letto prima di dormire.
A quindici anni lascia la sua casa e la scuola, dove era stato un discreto studente, per imbarcarsi su una nave da commercio non riuscendo più a sopportare l'obbligo della sua famiglia e degli insegnanti di scuola. Passa gli anni seguenti in giro per il mondo, fino al suo ritorno in Galles, a diciannove anni. Si sposa ed ha due figlie, ma poco dopo si scatena in lui una forte depressione, causata anche dall'uso di sostanze stupefacenti come l'LSD. In quegli anni ha il suo primo satori, in cui vede chiaramente che quello che lui chiamava la realtà fino a quel momento era solo un'energia di cui lui stesso era il creatore. Nel momento in cui l'effetto della sostanza finisce cade in una depressione molto profonda. Nei due anni successivi cerca coscientemente attraverso LSD di tornare alla realizzazione di quel primo risveglio. Nel momento in cui si rende conto che questo è impossibile e che l'ultimo velo di illusione non può dissolversi per mezzo della droga lascia tutto e dopo un periodo in cui è stato vicino al suicidio finisce a vivere in comunità cristiana in Inghilterra. Per tre mesi attraverso la devozione per Cristo e la fiducia profonda che qualcosa di più grande di lui stava guidando la sua vita accade un profondo arrendersi, e gran parte della rabbia e tristezza che era presente rallentano e sono sostituiti da una gratitudine per tutto quello che era accaduto.
Nel 1972 tardi una notte si trovava nel suo letto, quando un potente paura della morte, la stessa che lo accompagnava quando era bambino, prende possesso del suo corpo che già da tre giorni era attraversato da varie esperienze energetiche. In quel momento comprende che ciò che è stato chiamato il bene e il male erano in realtà i due lati della stessa forza creativa e che veniva definito come "negativo" era eguale alla propria incapacità di vedere la volontà di Dio ovunque. Paura e beautitudine si alternaternano l'uno con l'altro e la stanza in cui si trova si riempe di luce, incluso il suo proprio corpo. Quando tutto era luce è morto coscientemente in essa e una resa totale ha avuto luogo. La sveglia è partita come al solito la mattina dopo e con sua grande sorpresa ha visto che il corpo era ancora vivo. Tutto era comunque drammaticamente diverso in quanto si trovava solo a testimoniare le azioni del corpo e non c'era senso di separazione in nulla, poiché tutto era un Unico Essere - il proprio - che stava sorgendo in ogni momento dal nulla. Per quanto abbia provato a condividere la sua esperienza con le altre persone della comune viene cacciato e poco dopo è iniziata la condivisione di questo messaggio, anche se pochissime persone riuscivano a comprendere quello che veniva condiviso, nonostante la forte energia che accompagnava le sue parole. Il senso di separazione è tornato dopo qualche mese, ma esso viene visto solo come un'altra azione che accade nella coscienza e non c'è alcuna identificazione con esso. Dopo circa un anno Avasa si imbatte in un libro di Ramana Maharshi e si rende conto per la prima volta che ciò che era successo era chiamato in India illuminazione e che altre persone avevano attraversato la sua stessa realizzazione stessa prima di lui. Negli anni successivi, quando i residui del concetto di ego sono completamente scomparsi, sono nate tre comunità in cui è stata vissuta in modo cosciente l'Uno.
Al momento vive tra il Galles e la Sicilia e viaggia in tutto il mondo con un piccolo team di persone che condivide con lui lo stesso amore per la Verità.