sabato 7 aprile 2012

Essere veri, non perfetti

In questo periodo sono sorte in me sensazioni molto forti e sgradevoli da sentire. Ho notato che il giudizio negativo su queste emozioni, mi portava ad un senso di separazione molto doloroso. Mentre nel momento in cui non le vedo come un ostacolo, ma come una possibilità, inizio a godermi l'energia...a farci amicizia, ed è come se questa energia si trasformasse in qualcosa di piacevole da ascoltare. Dare il permesso a qualunque cosa di essere lì, la trasforma immediatamente in una benedizione. Hai niente da aggiungere?
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ciao !
Mica vorrai essere santo vero? La vera vita spirituale è un invito a essere veri, non a essere santi. Mettiamo che sorga rabbia, oppure invidia o gelosia... sensazioni non sempre gradevoli, ciò non di meno sono quello che accade nel momento.

Se sei in pace con quello che sorge in te in modo spontaneo, notando che non stai scegliendo di sentite quelle sensazioni ma esse sorgono in te, notarai anche che in ogni momento non puoi fare altro che essere te stesso. Ed essere te stesso è qualcosa che nessuno di noi sa come fare, nè ha bisogno di saperlo, infatti accade semplicemente da sè.

L'ego spirituale ti dice che devi essere perfetto e non devi provare certe emozioni. La vita invece non ha idea dei dettami delll'ego spirituale e semplicemente accade, portando con se sia il positivo che il negativo. Arriva un momento in cui questo continuo giudizio su come dovresti essere è davvero qualcosa di poco inteessante... si spegne perchè non ti interessa più cercare di essere è perfetto o semplicemente hai visto che non è possibile nonostante tutti i tuoi sforzi.

Non c'è un te che prova quelle emozioni, è la Vita stessa che lo fa. Se questo è vero - e lo è se controlli nel momento se sia tu o meno a far sorgere quel sentire - allora significa che è la Vita stessa che vuole che tu provi quelle cose. Magari non combaciano con la tua idea di spiritualità o di essere spirituali, ma chi sei tu per metterti a sindacare su quello che fa la Vita stessa?

Non è un discorso che porta ad una autogiustificazione egoica, semplicemente a constatre un dato di fatto: ad esempio non avresti dovuto reagire in modo aggressivo verso qualcuno, ma lo hai fatto. Il fatto stesso che sia accaduto è per così dire qualcosa di incontrovertibile. Non avrebbe potuto succedere altrimenti, e non avrebbe dovuto succedere altrimenti! Non viviamo in una bolla di sapone, separati e diversi dal resto dell'Universo: quella risposta aggressiva era necessaria in quel momento alla Vita e essa ha scelto la tua forma per eseguirla perché era lo strumento più perfetto in quel momento. QUESTA è accettazione, perchè se comprendi che non potevi essere diverso in quel momento comprendi anche che nessun'altra forma avrebbe potuto e che in effetti se l'intera cosa non fosse successa non avresti neppure potuto essere qui ora a domandarti se va bene o no che tu provi certe emozioni.

E' tutto perfetto, persino i nostri sbagli. I nostri errori, i nostri abbagli non sono affatto errori: sono le curve impreviste del vivere che portano ad una comprensione più completa del fatto che in effetti non c'è nulla da capire se non che tutto è una unica azione! Allora mio caro vuoi essere santo o essere vero? Del resto non hai scelta e questa è la tua maledizione e al contempo la tua più grande fortuna :-)
un abbraccio grande, Shakti

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